50 anni di AGESCI

Se l'anno scorso abbiamo festeggiato il centenario dei gruppi scout di Valdagno...(1923-2023)
quest'anno lo scautismo cattolico festeggia, la fusione di ASCI e AGI  ...(1974)

AGESCI 50 Anni di cammino insieme 

 

"Ken" alla cerimonia del centenario dello Scoutismo
"Ken" nel Centenario dello Scoutismo

Silvano Soldà (Ken) n. 11.10.1926 – m. 8.8.2007


Nella sua vita fece suo il moto di B.P. (Baden Powel)

“Il vero modo di essere felici è quello di procurare felicità agli altri”

 

Fu promotore della rinascita dello Scoutismo valdagnese dopo il periodo del secondo conflitto mondiale, periodo che gli Scout chiamano comunemente della “Giungla silente” ossia il periodo di “clandestinità”. Gli Scout si riunivano di nascosto dato che le associazioni furono dissolte per legge dal regime fascista nel 1929.
Al termine del conflitto, nel 1945, raccolse molti ragazzi delle periferie e del centro che facevano parte delle varie “bande” portandoli nel gruppo Scout nell’ambito dell’ Oratorio PIO X (ora Oratorio Don Bosco).

Collaborò con Pierin Fongaro alla ricostituzione del gruppo Scout prima come aiuto capo del gruppo Scout “Virtus” Valdagno 1° e in seguito come capo dei Lupetti e capo Gruppo.

Per molti anni fece servizio nelle branche e fu trascinatore e leader abbracciando e promuovendo in toto la proposta educativa dello Scoutismo dell’ASCI a Valdagno.
Il suo impegno in prima fila non venne mai meno nonostante il suo handicap fisico dovuto alle conseguenze di una grave e disastrosa operazione che lo rese zoppo a una gamba già in gioventù.

La sua popolarità come educatore nel gruppo Scout e nell’ambito dell’Oratorio lo pose fin dall’inizio come punto di riferimento dei giovani per il suo spirito di servizio. Il suo impegno in parrocchia, la gioiosa visione di dare fiducia ai giovani e di essere parte di loro lo rese così popolare che pochi conoscevano il suo nome vero perché lui era “Ken” questo era il suo soprannome che tutti conoscevano.
La fiducia dei ragazzi non era la sola perché per tranquillizzare i genitori bastava dire “Vado da Ken”.

Nell’ambito Scout gli fu conferito nel 1967 dal Nazionale un alta onorificenza dell’ASCI: il “Giglio di terza classe” per il suo impegno nel gruppo Scout Valdagnese. Sposare in pieno il moto Scout del “servire”, per lui significò dedicarsi agli altri non solo nel mondo giovanile ma anche nelle iniziative a favore di persone bisognose.

Nel 1954 riceve dal Comune di Valdagno il primo “Premio della Bontà” e nello stesso anno convola a nozze; la sua popolarità a Valdagno è tale che il Giornale di Vicenza dedica due articoli all’evento in cui viene descritto il suo vero volto, la sua dedizione ai giovani, la fiducia e l’attaccamento di tutta la popolazione Valdagnese.
La messa del suo matrimonio fu organizzata in modo che partecipassero anche tutte le scolaresche di Valdagno nella ricorrenza della tradizionale messa di inizio dell’anno scolastico.

Ken se marida

da «IL GIORNALE DI VICENZA”

 

KEN SE MARIDA!

 

“Ken se marida ! ». Questa è la notizia che in questi giorni ha messo in subbuglio il mondo piccino di Valdagno.

A suo modo ognuno ha commentato la notizia appresa. I piccini sanno che quando uno si sposa, quasi si apparta dal mondo in cui viveva, perché “ha altro da fare”., spiegano i grandi. I giovanissimi comprendono una sola ragione e spalancano i loro occhioni, domandano: “E non verrà più da noi?”.

 

Anche le mamme si fanno domanda del genere, ma per ben altro motivo. “Come fa ad abbandonare – dicono – i suoi scouts., le frotte di ragazzini che non sanno nemmeno quale sia il suo vero nome, ma che dicono “Vado da Ken”, come si direbbe:” Vado in un luogo dove nessun pericolo potrà nemmeno sfiorarmi?”.

Ed effettivamente andare da Ken e con Ken, un tempo anche per noi, che in questo momento osserviamo compiaciuti coloro che hanno preso il nostro posto, significava trovare in una persona più vecchia, forse la prima alla quale abbiamo dato del “tu”, uno che sapeva adattarsi alle nostre esigenze, che sapeva pensare come un bambino, anche se l’età tenerella per lui era passata da qualche anno…

A proposito: “ Quanti anni ha Ken?”. E chi lo saprebbe dire?

E’ sempre stato così, o almeno noi lo ricordiamo come tale, e sempre lo sarà finchè saprà mantenere vivo quel contatto con i giovani, che se per tanti altri riesce tanto difficile, per lui è una cosa così semplice, da diventare quasi naturale.

Che tutti a Valdagno amino e conoscano Ken è una cosa da non mettere nemmeno in discussione.

E’ entrato nel mondo dei giovani come sono entrate tante persone legate a ricordi belli o brutti, ad ogni modo a quel mondo della giovinezza che porta con se le cose più belle della vita dell’uomo.

Grandi e piccini si preparano a dimostrare a Ken tutto il loro affetto, sabato mattina, in un giorno per lui tanto caro, perché, dicono di Ken ce né uno solo ed un altro sarà difficile trovarlo.

I. Bevilacqua

 

Matrimonio di Ken

da «IL GIORNALE DI VICENZA”

Domani a mezzogiorno il matrimonio di “Ken”

 

Domani a mezzogiorno, nella nostra chiesa arcipretale, monsignor Bortolo Meggiolaro celebrerà solennemente il matrimonio della signorina Maria Albiero con Silvano Soldà da tutti conosciuto come “Ken”.

 

La notizia di queste nozze è stata da tutti accolta con sorpresa. Forse si pensava che egli dovesse rimanere sempre giovane fra i giovani! Tornano alla mente tanti ricordi della sua vita: quando dirigeva la “banda” del Villaggio Margherita (n.d.r. banda del Grangaro); quando circondato da schiere di ragazzi organizzava le più allegre baldorie dando a tutti esempio di coraggio, di allegria, di generosità. E’ impossibile non ricordare l’organizzazione clandestina degli esploratori durante la guerra; la opera infaticabile per gli alluvionati; la presenza allegra in ogni attività giovanile. “Ken” ha soprattutto dato alla gioventù un esempio di bontà e di comprensione senza pari: incontrarsi con il suo cuore voleva dire ritornare buoni, risentirsi giovani. Un giorno “Ken” stava per morire; allora i valdagnesi compresero l’utilità della sua opera. Davanti all’ospedale, infatti, cerano in ogni momento schiere di ragazzi che in silenzio attendevano notizie, mentre altri affollavano le chiese per ottenere da Dio un miracolo. “Ken” guarì e riprese il suo lavoro di operaio.

Come conoscerlo? Se vedete un giovane che rumoreggia con i ragazzi per le vie, quello è “Ken”. Se sulle strade di montagna vedete un mucchio di zaini che và verso la cima, la sotto c’è “Ken”. Se al campeggio trovate uno che dorme all’aperto per lasciar più coodi gli altri, quello è “Ken”. In occasione delle sue nozze sono attorno a lui, con segni tangibili di riconoscenza, tante e tante persone di ogni categoria. Tutte le famiglie che hanno avuto figliuoli in questi anni sanno che a “Ken” devono un grazie sincero.

Perciò domani a mezzogiorno quando egli, circondato da tanti ragazzi, entrerà in chiesa per il suo matrimonio sarà accompagnato dall’affetto di tutta Valdagno: testimonianza pubblica e solenne a chi tutto ha sacrificato per il bene altrui.

 G.B.

 

Diversi anni addietro Il Premio della bontà fu assegnato al gruppo della Caritas diocesana che aveva in  lui un  trascinatore. Operava con diverse iniziative come la “Tenda rossa” e raccoglieva aiuti da distribuire a persone bisognose .
Le sue attività spaziavano anche in diversi altri servizi ad esempio come corista della Parrocchia di S. Clemente di Valdagno, come “parcheggiatore “ all’Oratorio Don Bosco per raccogliere fondi per le attività parrocchiali.
Si impegnò e promosse con l’aiuto di altri volontari iniziative umanitarie, dopo la fine della guerra in Jugoslavia, a favore della popolazioni di Croazia e Serbia, organizzando progetti di sostegno per portare beni di prima necessità e mezzi di soccorso come ambulanze dismesse che venivano restaurate e riutilizzate.
Personalmente prestò, fino in tarda età, anche servizio notturno di assistenza agli ammalati con l’Associazione VON (Volontari Ospedalieri Notturni) presso l’ospedale di Valdagno.