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Valdagno, 16/12/2023
Siamo sempre stati scout grazie a lui, fin dalla nascita.
Ha sempre trasmesso quel suo modo di essere e di vivere in modo naturale, come fosse cosa da tutti, insegnandolo a noi così come a tanti altri ragazzi che lo circondavano quotidianamente.
Ken era sempre pronto ad aiutare chi ne aveva bisogno, qualsiasi necessità avesse.
Scaricava motocarri di legna per chi non ce la faceva a farlo da solo, e si arrampicava a cercare i tosi che si erano persi in montagna a Campogrosso.
Quando era più anziano si dava da fare come parcheggiatore all'oratorio, per raccogliere fondi per la parrocchia, e quando ormai era più vecchio non si risparmiava comunque, e la notte faceva volentieri compagnia in ospedale a chi non aveva nessuno a fianco.
La gioia con cui aiutava gli altri: questo stupiva di lui.
Cominciava la giornata intonando “Al chiaror del mattin” e “Su levian” e la proseguiva fischiettando o canticchiando, rincasando poi la sera sulle note di “Signor tra le tende schierati”.
Tutt'oggi, se mi capita qualche giornata storta, mi sembra di sentirlo ancora e senza accorgermene mi faccio coraggio e cantando sottovoce la sua “Sul cappel un bel fior”.
Questo ha insegnato a me, a mio fratello, ai suoi nipoti e a tutti quelli che hanno avuto la fortuna di averlo a fianco:
siate positivi e fiduciosi e potrete affrontare il mondo intero.
Grazie a tutti!
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Riporto qui alcune mail ricevute da Giorgio che ricordano Ken come testimonianza in occasione dell'iniziativa per la dedica di un parco cittadino.
"Jo" detto "piede agile" come lo chiamavano gli amici scout, classe 1929 era uno scout che partecipò al primo campeggio del dopoguerra nel 1945 e ha avuto Ken come capo scout.
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Auguro una serena celebrazione in corpo e spirito nel ricordo dei tanti amici scout non solo valdagnesi. L'ideale scout è di lasciare un mondo migliore. Sembra difficile pensarlo ora, in questo contesto di guerre, ma anche se è solo una goccia di bene, forse questo mare sarà meno amaro.
Buona strada,
Giorgio
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Se lo ritenete utile ecco il mio ricordo:
E’ il 1945, il tremendo conflitto è appena terminato quando arriva una meravigliosa notizia: agli Alberoni (Malamocco, Venezia) si sta organizzando il primo campo regionale scout sotto l’egida di Mario Mazza primo capo scout d’Italia.
Don Gino Novello, il nostro Assistente spirituale, con i dirigenti Ottorino dal Lago e Pietro Fongaro, lancia l’appello: -Andiamo-!
A distanza di anni mi domando ancora con quale coraggio, considerata la precarietà della situazione e il fatto che vivevamo ancora sulle macerie del conflitto, sia avvenuto questo miracolo.
Al Patronato delle suore di San Clemente ci siamo ritrovati a scegliere, tra residui militari della guerra, il nostro equipaggiamento: gavetta, posate, teli da tenda mimetici,…
Siamo partiti con il nostro cappellone di “paglia” (averlo era una fortuna), lo zaino militare strapieno, i punti della tessera annonaria per poter ritirare i viveri ancora razionati….
Viaggio con mezzi di fortuna …e finalmente la spiaggia assolata della penisola degli Alberoni, il campo con tutti i gruppi scout veneti.
Sotto un sole cocente e tanto entusiasmo, il via ai giochi. Ero molto orgoglioso dell’appartenenza al Valdagno 1°.
Eravamo in tanti e ci facevamo onore, ma mai come quella mattina: …” una giornata meravigliosa di cielo azzurro con un mare calmo, infinito e …all’orizzonte un oggetto che si fa man mano più grande: uno zatterone militare, residuo di guerra. Siamo tutti sulla spiaggia a guardare ed ecco il nostro capo che si butta in acqua con un lungo cordino legato in vita. Non ricordo quanto tempo è trascorso ma ad un certo momento una figura possente, così me lo ricordo, Ken, forte, come un mitologico Dio del Mare si erge claudicante sul relitto invitandoci a recuperarlo…”
Giorgio
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Certamente. Ken è parte di un passato che non passerà mai; è sempre un presente nella nostra storia, nella nostra vita, nel nostro piccolo/grande contesto valdagnese.
Conoscerlo è stato un dono.
Ciao amico mio.
Giorgio
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Sono con voi con tutto il mio cuore per ricordare Ken.
Egli è stato tutta la mia giovinezza, gli anni più importanti della mia vita, della mia formazione; non so immaginare cosa sarebbe stata la mia vita senza di lui, senza la sua guida, il suo esempio.
Mi sentivo al sicuro con lui, era un fatto istintivo. Un riferimento senza se e senza ma.
Quanta energia in quell' anima semplice eppure così potente.
Una roccia era Ken, un' anima semplice; possedeva quella Sapienza del cuore che è delle persone semplici e nello stesso tempo superiori.
Caro Ken, ti ho assistito quando all' ospedale te ne stavi andando per una peritonite, ma le preghiere, io lo credo fermamente, le preghiere di tutta Valdagno, grandi e piccini hanno convinto il buon Dio a lasciarti ancora tra noi.
C'era troppo bisogno di te, non era il tuo momento: come avremmo fatto senza di te? No, un mondo senza Ken non era pensabile.
Il Signore ha ascoltato le nostre preghiere e mi piace pensare che anche le campane abbiano risuonato quando hai superato la crisi.
Forza Ken, sei stato un dono. Sempre ringrazierò il Signore. Tu sei la testimonianza che gli angeli esistono e che ad ognuno il Signore ne destina uno, ...e tu sei stato il mio.
Giorgio
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Grande successo per la mostra dei 100 anni di scoutismo a Valdagno.
L'evento, ospitato in galleria civica di "Villa Valle" a Valdagno dal 16/12/2023 al 7/01/2024, è stato inaugurato dal Sindaco di Valdagno Giancarlo Acerbi con la presenza della vice sindaco Anna Tessaro e dall’assessore Liliana Magnani.
La mostra ha incontrato fin da subito giudizi unanimi e positivi per la qualità dei contenuti e dell'esposizione che presentava importanti e rari documenti storici, foto d'epoca e raccolte di materiali e attività svolte dalle varie branche con una vasta selezione di fotografie e illustrazioni.
Il racconto storico parte dalla data di fondazione, nel 1923, dei due gruppi scout di Valdagno e presenta documenti inediti del tempo e articoli della stampa di allora fino al 1926 quando il regime fascista pose fuorilegge il movimento scout anche se, come in altre parti d'Italia, diversi scout a Valdagno continuarono l'attività in clandestinità.
Diversi i temi raccontati attraverso pannelli informativi, esposizione di materiali e trofei, filmati e rappresentazioni delle divise nella loro evoluzione dell'associazionismo cattolico dell'ASCI, dell’ l'AGI e poi dell’AGESCI: E’ stata proposta una ricostruzione in miniatura, attraverso un plastico, di un tipico campo scout e di una tipica "impresa" realizzata da una squadriglia di un ponte tibetano.
L’obiettivo della mostra era portare a conoscenza dei cittadini il metodo educativo proposto dallo scoutismo ai giovani attraverso le attività delle varie branche Lupetti, Scout e Rover facendo conoscere le metodologie educative. In particolare, per la branca Rover e Comunità capi, è stato illustrato l’impegno sociale del motto scout “Servire”, sia all’interno della comunità locale che in ambito nazionale e internazionale.
La mostra è stata visitata da moltissimi cittadini di Valdagno e provincia ma anche da altre persone provenienti sia da varie città italiane che dall'estero.
La raccolta delle firme di presenza (purtroppo in difetto rispetto alla frequentazione) racconta più di 600 visite molte anche da fuori provincia (scout: da Valle Tanaro, Cuneo, Alghero, Padova, Desenzano, Piemonte e anche dall'estero Budapest), da ex Akela d'Italia e da Tiziano Ballarin responsabile del Centro Studi e documentazione Agesci Veneto.
Raccogliamo quindi entusiasti i commenti scritti dai visitatori che hanno dato tanta soddisfazione al lavoro fatto da un gruppo ristretto di vecchi scout del Valdagno 1 permettendo questa rievocazione storica attraverso un prezioso lavoro di ricerca e di restauro di reperti storici in tempi ristretti.
Si ringraziano anche le aziende Sitec e Autovisper per il contributo fornito alla realizzazione della mostra.
per vedere le foto della mostra continua qui sotto
Leggi tutto: Mostra: Scoutismo a Valdagno - un racconto lungo 100 anni
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Silvano Soldà (Ken) n. 11.10.1926 – m. 8.8.2007
Nella sua vita fece suo il moto di B.P. (Baden Powel)
“Il vero modo di essere felici è quello di procurare felicità agli altri”
Fu promotore della rinascita dello Scoutismo valdagnese dopo il periodo del secondo conflitto mondiale, periodo che gli Scout chiamano comunemente della “Giungla silente” ossia il periodo di “clandestinità”. Gli Scout si riunivano di nascosto dato che le associazioni furono dissolte per legge dal regime fascista nel 1929.
Al termine del conflitto, nel 1945, raccolse molti ragazzi delle periferie e del centro che facevano parte delle varie “bande” portandoli nel gruppo Scout nell’ambito dell’ Oratorio PIO X (ora Oratorio Don Bosco).
Collaborò con Pierin Fongaro alla ricostituzione del gruppo Scout prima come aiuto capo del gruppo Scout “Virtus” Valdagno 1° e in seguito come capo dei Lupetti e capo Gruppo.
Per molti anni fece servizio nelle branche e fu trascinatore e leader abbracciando e promuovendo in toto la proposta educativa dello Scoutismo dell’ASCI a Valdagno.
Il suo impegno in prima fila non venne mai meno nonostante il suo handicap fisico dovuto alle conseguenze di una grave e disastrosa operazione che lo rese zoppo a una gamba già in gioventù.
La sua popolarità come educatore nel gruppo Scout e nell’ambito dell’Oratorio lo pose fin dall’inizio come punto di riferimento dei giovani per il suo spirito di servizio. Il suo impegno in parrocchia, la gioiosa visione di dare fiducia ai giovani e di essere parte di loro lo rese così popolare che pochi conoscevano il suo nome vero perché lui era “Ken” questo era il suo soprannome che tutti conoscevano.
La fiducia dei ragazzi non era la sola perché per tranquillizzare i genitori bastava dire “Vado da Ken”.
Nell’ambito Scout gli fu conferito nel 1967 dal Nazionale un alta onorificenza dell’ASCI: il “Giglio di terza classe” per il suo impegno nel gruppo Scout Valdagnese. Sposare in pieno il moto Scout del “servire”, per lui significò dedicarsi agli altri non solo nel mondo giovanile ma anche nelle iniziative a favore di persone bisognose.
Nel 1954 riceve dal Comune di Valdagno il primo “Premio della Bontà” e nello stesso anno convola a nozze; la sua popolarità a Valdagno è tale che il Giornale di Vicenza dedica due articoli all’evento in cui viene descritto il suo vero volto, la sua dedizione ai giovani, la fiducia e l’attaccamento di tutta la popolazione Valdagnese.
La messa del suo matrimonio fu organizzata in modo che partecipassero anche tutte le scolaresche di Valdagno nella ricorrenza della tradizionale messa di inizio dell’anno scolastico.
da «IL GIORNALE DI VICENZA”
KEN SE MARIDA!
“Ken se marida ! ». Questa è la notizia che in questi giorni ha messo in subbuglio il mondo piccino di Valdagno. A suo modo ognuno ha commentato la notizia appresa. I piccini sanno che quando uno si sposa, quasi si apparta dal mondo in cui viveva, perché “ha altro da fare”., spiegano i grandi. I giovanissimi comprendono una sola ragione e spalancano i loro occhioni, domandano: “E non verrà più da noi?”.
Anche le mamme si fanno domanda del genere, ma per ben altro motivo. “Come fa ad abbandonare – dicono – i suoi scouts., le frotte di ragazzini che non sanno nemmeno quale sia il suo vero nome, ma che dicono “Vado da Ken”, come si direbbe:” Vado in un luogo dove nessun pericolo potrà nemmeno sfiorarmi?”. Ed effettivamente andare da Ken e con Ken, un tempo anche per noi, che in questo momento osserviamo compiaciuti coloro che hanno preso il nostro posto, significava trovare in una persona più vecchia, forse la prima alla quale abbiamo dato del “tu”, uno che sapeva adattarsi alle nostre esigenze, che sapeva pensare come un bambino, anche se l’età tenerella per lui era passata da qualche anno… A proposito: “ Quanti anni ha Ken?”. E chi lo saprebbe dire? E’ sempre stato così, o almeno noi lo ricordiamo come tale, e sempre lo sarà finchè saprà mantenere vivo quel contatto con i giovani, che se per tanti altri riesce tanto difficile, per lui è una cosa così semplice, da diventare quasi naturale. Che tutti a Valdagno amino e conoscano Ken è una cosa da non mettere nemmeno in discussione. E’ entrato nel mondo dei giovani come sono entrate tante persone legate a ricordi belli o brutti, ad ogni modo a quel mondo della giovinezza che porta con se le cose più belle della vita dell’uomo. Grandi e piccini si preparano a dimostrare a Ken tutto il loro affetto, sabato mattina, in un giorno per lui tanto caro, perché, dicono di Ken ce né uno solo ed un altro sarà difficile trovarlo. I. Bevilacqua |
da «IL GIORNALE DI VICENZA” Domani a mezzogiorno il matrimonio di “Ken”
Domani a mezzogiorno, nella nostra chiesa arcipretale, monsignor Bortolo Meggiolaro celebrerà solennemente il matrimonio della signorina Maria Albiero con Silvano Soldà da tutti conosciuto come “Ken”.
La notizia di queste nozze è stata da tutti accolta con sorpresa. Forse si pensava che egli dovesse rimanere sempre giovane fra i giovani! Tornano alla mente tanti ricordi della sua vita: quando dirigeva la “banda” del Villaggio Margherita (n.d.r. banda del Grangaro); quando circondato da schiere di ragazzi organizzava le più allegre baldorie dando a tutti esempio di coraggio, di allegria, di generosità. E’ impossibile non ricordare l’organizzazione clandestina degli esploratori durante la guerra; la opera infaticabile per gli alluvionati; la presenza allegra in ogni attività giovanile. “Ken” ha soprattutto dato alla gioventù un esempio di bontà e di comprensione senza pari: incontrarsi con il suo cuore voleva dire ritornare buoni, risentirsi giovani. Un giorno “Ken” stava per morire; allora i valdagnesi compresero l’utilità della sua opera. Davanti all’ospedale, infatti, cerano in ogni momento schiere di ragazzi che in silenzio attendevano notizie, mentre altri affollavano le chiese per ottenere da Dio un miracolo. “Ken” guarì e riprese il suo lavoro di operaio. Come conoscerlo? Se vedete un giovane che rumoreggia con i ragazzi per le vie, quello è “Ken”. Se sulle strade di montagna vedete un mucchio di zaini che và verso la cima, la sotto c’è “Ken”. Se al campeggio trovate uno che dorme all’aperto per lasciar più coodi gli altri, quello è “Ken”. In occasione delle sue nozze sono attorno a lui, con segni tangibili di riconoscenza, tante e tante persone di ogni categoria. Tutte le famiglie che hanno avuto figliuoli in questi anni sanno che a “Ken” devono un grazie sincero. Perciò domani a mezzogiorno quando egli, circondato da tanti ragazzi, entrerà in chiesa per il suo matrimonio sarà accompagnato dall’affetto di tutta Valdagno: testimonianza pubblica e solenne a chi tutto ha sacrificato per il bene altrui. G.B. |
Diversi anni addietro Il Premio della bontà fu assegnato al gruppo della Caritas diocesana che aveva in lui un trascinatore. Operava con diverse iniziative come la “Tenda rossa” e raccoglieva aiuti da distribuire a persone bisognose .
Le sue attività spaziavano anche in diversi altri servizi ad esempio come corista della Parrocchia di S. Clemente di Valdagno, come “parcheggiatore “ all’Oratorio Don Bosco per raccogliere fondi per le attività parrocchiali.
Si impegnò e promosse con l’aiuto di altri volontari iniziative umanitarie, dopo la fine della guerra in Jugoslavia, a favore della popolazioni di Croazia e Serbia, organizzando progetti di sostegno per portare beni di prima necessità e mezzi di soccorso come ambulanze dismesse che venivano restaurate e riutilizzate.
Personalmente prestò, fino in tarda età, anche servizio notturno di assistenza agli ammalati con l’Associazione VON (Volontari Ospedalieri Notturni) presso l’ospedale di Valdagno.
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