Dedicato a...

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50 anni di AGESCI

Se l'anno scorso abbiamo festeggiato il centenario dei gruppi scout di Valdagno...(1923-2023)
quest'anno lo scautismo cattolico festeggia, la fusione di ASCI e AGI  ...(1974)

AGESCI 50 Anni di cammino insieme 

 

Riporto qui alcune mail ricevute da Giorgio che ricordano Ken come testimonianza in occasione dell'iniziativa per la dedica di un parco cittadino.
"Jo" detto "piede agile" come lo chiamavano gli amici scout, classe 1929 era uno scout che partecipò al primo campeggio del dopoguerra nel 1945 e ha avuto Ken come capo scout.
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Auguro una serena celebrazione in corpo e spirito nel ricordo dei tanti amici scout non solo valdagnesi. L'ideale scout è di lasciare un mondo migliore. Sembra difficile pensarlo ora, in questo contesto di guerre, ma anche  se è solo una goccia di bene, forse questo mare sarà meno amaro. 

Buona strada,

Giorgio 

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Se lo ritenete utile ecco il mio ricordo:

E’ il 1945, il tremendo conflitto è appena terminato quando arriva una meravigliosa notizia: agli Alberoni (Malamocco, Venezia) si sta organizzando il primo campo regionale scout sotto l’egida di Mario Mazza primo capo scout d’Italia.

Don Gino Novello, il nostro Assistente spirituale, con i dirigenti Ottorino dal Lago e Pietro Fongaro, lancia l’appello: -Andiamo-!

A distanza di anni mi domando ancora con quale coraggio, considerata la precarietà della situazione e il fatto che vivevamo ancora sulle macerie del conflitto, sia avvenuto questo miracolo.

Al Patronato delle suore di San Clemente ci siamo ritrovati a scegliere, tra residui militari della guerra, il nostro equipaggiamento: gavetta, posate, teli da tenda mimetici,…

Siamo partiti con il nostro cappellone di “paglia” (averlo era una fortuna), lo zaino militare strapieno, i punti della tessera annonaria per poter ritirare i viveri ancora razionati….

Viaggio con mezzi di fortuna …e finalmente la spiaggia assolata della penisola degli Alberoni, il campo con tutti i gruppi scout veneti.

Sotto un sole cocente e tanto entusiasmo, il via ai giochi. Ero molto orgoglioso dell’appartenenza al Valdagno 1°.

Eravamo in tanti e ci facevamo onore, ma mai come quella mattina: …” una giornata meravigliosa di cielo azzurro con un mare calmo, infinito e …all’orizzonte un oggetto che si fa man mano più grande: uno zatterone militare, residuo di guerra. Siamo tutti sulla spiaggia a guardare ed ecco il nostro capo che si butta in acqua con un lungo cordino legato in vita. Non ricordo quanto tempo è trascorso ma ad un certo momento una figura possente, così me lo ricordo, Ken, forte, come un mitologico Dio del Mare si erge claudicante sul relitto invitandoci a recuperarlo…”

Giorgio

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Certamente. Ken è parte di un passato che non passerà mai; è sempre un presente nella nostra storia, nella nostra vita, nel nostro piccolo/grande contesto valdagnese. 

Conoscerlo è stato un dono.

Ciao amico mio.

Giorgio 

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Sono con voi con tutto il mio cuore per ricordare Ken.

Egli è stato tutta la mia giovinezza, gli anni più importanti della mia vita, della mia formazione; non so immaginare cosa sarebbe stata la mia vita senza di lui, senza la sua guida, il suo esempio.

Mi sentivo al sicuro con lui, era un fatto istintivo. Un riferimento senza se e senza ma.

Quanta energia in quell' anima semplice eppure così potente.

Una roccia era Ken, un' anima semplice; possedeva quella Sapienza del cuore che è delle persone semplici e nello stesso tempo superiori.

Caro Ken, ti ho assistito quando all' ospedale te ne stavi andando per una peritonite, ma le preghiere, io lo credo fermamente, le preghiere di tutta Valdagno, grandi e piccini hanno convinto il buon Dio a lasciarti ancora tra noi.

C'era troppo bisogno di te, non era il tuo momento: come avremmo fatto senza di te? No, un mondo senza Ken non era pensabile.

Il Signore ha ascoltato le nostre preghiere e mi piace pensare che anche le campane abbiano risuonato quando hai superato la crisi.

Forza Ken, sei stato un dono. Sempre ringrazierò il Signore. Tu sei la testimonianza che gli angeli esistono e che ad ognuno il Signore ne destina uno, ...e tu sei stato il mio.

Giorgio