Roma. Il Papa riceve l’Agesci che compie 50 anni.
«Per noi incoraggiamento nel cammino»
Pace, Creato, inclusione, cittadinanza, essere Chiesa, Comunità, strada, servizio. Nello zaino delle guide e degli scout sono queste le parole da sempre presenti. In udienza da Francesco.
articolo dal giornale "Avvenire"...
Pace, Creato, inclusione, cittadinanza, essere Chiesa, Comunità, strada, servizio. Nello zaino dell’Agesci sono queste le parole da sempre presenti. Anche ieri, idealmente, nell’udienza con il Papa, in occasione del 50° anniversario dalla nascita dell'Associazione guide e scouts cattolici italiani. Francesco ha ricevuto Daniela Ferrara e Fabrizio Marano, capo guida e capo scout d’Italia, Roberta Vincini e Francesco Scoppola, presidenti del Comitato nazionale, don Andrea Turchini neo-assistente ecclesiastico generale e padre Roberto del Riccio che è stato assistente generale dell'Associazione fino allo scorso gennaio.
(leggi qui l'articolo completo...)
Gli scout e la città
da ...La voce dei Berici
"In cento anni di storia migliaia di valdagnesi hanno frequentato e sono cresciuti nel mondo scout, scoprendo quei valori di servizio e fratellanza che tanto hanno inciso positivamente nel nostro tessuto sociale".
Un cammino lungo cent'anni, ma capace di suscitare ancora tanto entusiasmo per la strada che gli si apre all'orizzonte. Non si fermano infatti gli appuntamenti con cui i Gruppi Scout di Valdagno stanno festeggiando il centenario di un movimento che, a partire dal lontano 1923, continua a mostrarsi presenza forte e vitale in città.
Dopo le mostre e gli incontri che nei mesi scorsi hanno raccontato la strada già percorsa, il Gruppo Scout Valdagno 1° organizza per il prossimo marzo un incontro aperto a tutta la città, dedicato all'educazione. Ospite della serata sarà la pedagogista Chiara Scardicchio, docente nell'Università di Bari e autrice di numerosi saggi e ricerche.
Mostra: Scoutismo a Valdagno - un racconto lungo 100 anni
Grande successo per la mostra dei 100 anni di scoutismo a Valdagno.
L'evento, ospitato in galleria civica di "Villa Valle" a Valdagno dal 16/12/2023 al 7/01/2024, è stato inaugurato dal Sindaco di Valdagno Giancarlo Acerbi con la presenza della vice sindaco Anna Tessaro e dall’assessore Liliana Magnani.
La mostra ha incontrato fin da subito giudizi unanimi e positivi per la qualità dei contenuti e dell'esposizione che presentava importanti e rari documenti storici, foto d'epoca e raccolte di materiali e attività svolte dalle varie branche con una vasta selezione di fotografie e illustrazioni.
Il racconto storico parte dalla data di fondazione, nel 1923, dei due gruppi scout di Valdagno e presenta documenti inediti del tempo e articoli della stampa di allora fino al 1926 quando il regime fascista pose fuorilegge il movimento scout anche se, come in altre parti d'Italia, diversi scout a Valdagno continuarono l'attività in clandestinità.
Diversi i temi raccontati attraverso pannelli informativi, esposizione di materiali e trofei, filmati e rappresentazioni delle divise nella loro evoluzione dell'associazionismo cattolico dell'ASCI, dell’ l'AGI e poi dell’AGESCI: E’ stata proposta una ricostruzione in miniatura, attraverso un plastico, di un tipico campo scout e di una tipica "impresa" realizzata da una squadriglia di un ponte tibetano.
L’obiettivo della mostra era portare a conoscenza dei cittadini il metodo educativo proposto dallo scoutismo ai giovani attraverso le attività delle varie branche Lupetti, Scout e Rover facendo conoscere le metodologie educative. In particolare, per la branca Rover e Comunità capi, è stato illustrato l’impegno sociale del motto scout “Servire”, sia all’interno della comunità locale che in ambito nazionale e internazionale.
La mostra è stata visitata da moltissimi cittadini di Valdagno e provincia ma anche da altre persone provenienti sia da varie città italiane che dall'estero.
La raccolta delle firme di presenza (purtroppo in difetto rispetto alla frequentazione) racconta più di 600 visite molte anche da fuori provincia (scout: da Valle Tanaro, Cuneo, Alghero, Padova, Desenzano, Piemonte e anche dall'estero Budapest), da ex Akela d'Italia e da Tiziano Ballarin responsabile del Centro Studi e documentazione Agesci Veneto.
Raccogliamo quindi entusiasti i commenti scritti dai visitatori che hanno dato tanta soddisfazione al lavoro fatto da un gruppo ristretto di vecchi scout del Valdagno 1 permettendo questa rievocazione storica attraverso un prezioso lavoro di ricerca e di restauro di reperti storici in tempi ristretti.
Si ringraziano anche le aziende Sitec e Autovisper per il contributo fornito alla realizzazione della mostra.
per vedere le foto della mostra continua qui sotto
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Cerimonia inaugurazione del Parco a Ken (Soldà Silvano)
il 16 dicembre 2023 si è svolta la cerimonia di inaugurazione del Parco giochi di via San Cristoforo a Soldà Silvano per tutti KEN.
L'iniziativa è stata promossa dai vecchi Scout di Valdagno in occasione del centenario di attività del gruppo Valdagno 1 con il patrocinio del Comune attraverso una raccolta firme.
Tale attività ha incontrato fin da subito l'entusiasmo non solo di chi ha partecipato al movimento ma da moltissimi cittadini che hanno conosciuto KEN. La sua popolarità è ben nota nella mente di chi ha vissuto nel periodo dal dopoguerra fino ai primi anni 2000.
La presentazione della figura di Ken è stata ricordata al pubblico presente da Vincenzo Costantin che lo ha avuto come capo scout e ne ha ricordato le qualità umane ed educative nonché l’ impegno sociale sia nel gruppo scout che nella vita civile.
La lettura di una lettera pervenuta da Roma da un vecchio Scout del Valdagno 1 Giorgio Griffani (forse il più vecchio scout attualmente in vita, classe 1929, che partecipò al primo campeggio nel 1945 leggi qui "i ricordi di Jo") ha toccato emotivamente i presenti per quanto umanamente Ken fosse un punto di riferimento: ricordando che in occasione di una sua grave malattia di gioventù che lo portò vicino alla morte tutta la città pregò per lui.
Esempio del motto scout "Servire", Ken è stato un esempio per tantissimi giovani per le sue attività in ambito parrocchiale e nelle varie associazioni come AVIS, CARITAS e soprattutto a favore delle persone più umili e in difficoltà con attività di aiuto alle popolazioni dimenticate della guerra in Yugoslavia assieme ad altri amici scout e all'amico Sivori. (trovate qui un suo profilo).
Questo piccolo parco ne vuole ricordare significativamente la memoria dato che, abitando vicino, si prendeva cura anche della chiesetta di San Cristoforo.
L'intervento è stato seguito dal ricordo del Sindaco Giancarlo Acerbi, anche lui con un percorso nell'associazione scout, con la partecipazione anche del vicesindaco Anna Tessaro e dell'assessore Liliana Magnani.
Presenti alla cerimonia per la scopertura della targa i figli Andrea e Daniela (il discorso a ricordo del padre) che ha rivolto a nome della famiglia un ringraziamento alla comunità e un pensiero sulla figura del padre.
Durante la cerimonia, alla presenza delle comunità capi, sono stati premiati anche i ragazzi dei gruppi scout di Valdagno 1, Valdagno 2, e Valdagno 4 che nel 2023 hanno partecipato all'incontro internazionale del Jamboree in Corea.
"Ken" (Soldà Silvano)
Silvano Soldà (Ken) n. 11.10.1926 – m. 8.8.2007
Nella sua vita fece suo il moto di B.P. (Baden Powel)
“Il vero modo di essere felici è quello di procurare felicità agli altri”
Fu promotore della rinascita dello Scoutismo valdagnese dopo il periodo del secondo conflitto mondiale, periodo che gli Scout chiamano comunemente della “Giungla silente” ossia il periodo di “clandestinità”. Gli Scout si riunivano di nascosto dato che le associazioni furono dissolte per legge dal regime fascista nel 1929.
Al termine del conflitto, nel 1945, raccolse molti ragazzi delle periferie e del centro che facevano parte delle varie “bande” portandoli nel gruppo Scout nell’ambito dell’ Oratorio PIO X (ora Oratorio Don Bosco).
Collaborò con Pierin Fongaro alla ricostituzione del gruppo Scout prima come aiuto capo del gruppo Scout “Virtus” Valdagno 1° e in seguito come capo dei Lupetti e capo Gruppo.
Per molti anni fece servizio nelle branche e fu trascinatore e leader abbracciando e promuovendo in toto la proposta educativa dello Scoutismo dell’ASCI a Valdagno.
Il suo impegno in prima fila non venne mai meno nonostante il suo handicap fisico dovuto alle conseguenze di una grave e disastrosa operazione che lo rese zoppo a una gamba già in gioventù.
La sua popolarità come educatore nel gruppo Scout e nell’ambito dell’Oratorio lo pose fin dall’inizio come punto di riferimento dei giovani per il suo spirito di servizio. Il suo impegno in parrocchia, la gioiosa visione di dare fiducia ai giovani e di essere parte di loro lo rese così popolare che pochi conoscevano il suo nome vero perché lui era “Ken” questo era il suo soprannome che tutti conoscevano.
La fiducia dei ragazzi non era la sola perché per tranquillizzare i genitori bastava dire “Vado da Ken”.
Nell’ambito Scout gli fu conferito nel 1967 dal Nazionale un alta onorificenza dell’ASCI: il “Giglio di terza classe” per il suo impegno nel gruppo Scout Valdagnese. Sposare in pieno il moto Scout del “servire”, per lui significò dedicarsi agli altri non solo nel mondo giovanile ma anche nelle iniziative a favore di persone bisognose.
Nel 1954 riceve dal Comune di Valdagno il primo “Premio della Bontà” e nello stesso anno convola a nozze; la sua popolarità a Valdagno è tale che il Giornale di Vicenza dedica due articoli all’evento in cui viene descritto il suo vero volto, la sua dedizione ai giovani, la fiducia e l’attaccamento di tutta la popolazione Valdagnese.
La messa del suo matrimonio fu organizzata in modo che partecipassero anche tutte le scolaresche di Valdagno nella ricorrenza della tradizionale messa di inizio dell’anno scolastico.
da «IL GIORNALE DI VICENZA”
KEN SE MARIDA!
“Ken se marida ! ». Questa è la notizia che in questi giorni ha messo in subbuglio il mondo piccino di Valdagno. A suo modo ognuno ha commentato la notizia appresa. I piccini sanno che quando uno si sposa, quasi si apparta dal mondo in cui viveva, perché “ha altro da fare”., spiegano i grandi. I giovanissimi comprendono una sola ragione e spalancano i loro occhioni, domandano: “E non verrà più da noi?”.
Anche le mamme si fanno domanda del genere, ma per ben altro motivo. “Come fa ad abbandonare – dicono – i suoi scouts., le frotte di ragazzini che non sanno nemmeno quale sia il suo vero nome, ma che dicono “Vado da Ken”, come si direbbe:” Vado in un luogo dove nessun pericolo potrà nemmeno sfiorarmi?”. Ed effettivamente andare da Ken e con Ken, un tempo anche per noi, che in questo momento osserviamo compiaciuti coloro che hanno preso il nostro posto, significava trovare in una persona più vecchia, forse la prima alla quale abbiamo dato del “tu”, uno che sapeva adattarsi alle nostre esigenze, che sapeva pensare come un bambino, anche se l’età tenerella per lui era passata da qualche anno… A proposito: “ Quanti anni ha Ken?”. E chi lo saprebbe dire? E’ sempre stato così, o almeno noi lo ricordiamo come tale, e sempre lo sarà finchè saprà mantenere vivo quel contatto con i giovani, che se per tanti altri riesce tanto difficile, per lui è una cosa così semplice, da diventare quasi naturale. Che tutti a Valdagno amino e conoscano Ken è una cosa da non mettere nemmeno in discussione. E’ entrato nel mondo dei giovani come sono entrate tante persone legate a ricordi belli o brutti, ad ogni modo a quel mondo della giovinezza che porta con se le cose più belle della vita dell’uomo. Grandi e piccini si preparano a dimostrare a Ken tutto il loro affetto, sabato mattina, in un giorno per lui tanto caro, perché, dicono di Ken ce né uno solo ed un altro sarà difficile trovarlo. I. Bevilacqua |
da «IL GIORNALE DI VICENZA” Domani a mezzogiorno il matrimonio di “Ken”
Domani a mezzogiorno, nella nostra chiesa arcipretale, monsignor Bortolo Meggiolaro celebrerà solennemente il matrimonio della signorina Maria Albiero con Silvano Soldà da tutti conosciuto come “Ken”.
La notizia di queste nozze è stata da tutti accolta con sorpresa. Forse si pensava che egli dovesse rimanere sempre giovane fra i giovani! Tornano alla mente tanti ricordi della sua vita: quando dirigeva la “banda” del Villaggio Margherita (n.d.r. banda del Grangaro); quando circondato da schiere di ragazzi organizzava le più allegre baldorie dando a tutti esempio di coraggio, di allegria, di generosità. E’ impossibile non ricordare l’organizzazione clandestina degli esploratori durante la guerra; la opera infaticabile per gli alluvionati; la presenza allegra in ogni attività giovanile. “Ken” ha soprattutto dato alla gioventù un esempio di bontà e di comprensione senza pari: incontrarsi con il suo cuore voleva dire ritornare buoni, risentirsi giovani. Un giorno “Ken” stava per morire; allora i valdagnesi compresero l’utilità della sua opera. Davanti all’ospedale, infatti, cerano in ogni momento schiere di ragazzi che in silenzio attendevano notizie, mentre altri affollavano le chiese per ottenere da Dio un miracolo. “Ken” guarì e riprese il suo lavoro di operaio. Come conoscerlo? Se vedete un giovane che rumoreggia con i ragazzi per le vie, quello è “Ken”. Se sulle strade di montagna vedete un mucchio di zaini che và verso la cima, la sotto c’è “Ken”. Se al campeggio trovate uno che dorme all’aperto per lasciar più coodi gli altri, quello è “Ken”. In occasione delle sue nozze sono attorno a lui, con segni tangibili di riconoscenza, tante e tante persone di ogni categoria. Tutte le famiglie che hanno avuto figliuoli in questi anni sanno che a “Ken” devono un grazie sincero. Perciò domani a mezzogiorno quando egli, circondato da tanti ragazzi, entrerà in chiesa per il suo matrimonio sarà accompagnato dall’affetto di tutta Valdagno: testimonianza pubblica e solenne a chi tutto ha sacrificato per il bene altrui. G.B. |
Diversi anni addietro Il Premio della bontà fu assegnato al gruppo della Caritas diocesana che aveva in lui un trascinatore. Operava con diverse iniziative come la “Tenda rossa” e raccoglieva aiuti da distribuire a persone bisognose .
Le sue attività spaziavano anche in diversi altri servizi ad esempio come corista della Parrocchia di S. Clemente di Valdagno, come “parcheggiatore “ all’Oratorio Don Bosco per raccogliere fondi per le attività parrocchiali.
Si impegnò e promosse con l’aiuto di altri volontari iniziative umanitarie, dopo la fine della guerra in Jugoslavia, a favore della popolazioni di Croazia e Serbia, organizzando progetti di sostegno per portare beni di prima necessità e mezzi di soccorso come ambulanze dismesse che venivano restaurate e riutilizzate.
Personalmente prestò, fino in tarda età, anche servizio notturno di assistenza agli ammalati con l’Associazione VON (Volontari Ospedalieri Notturni) presso l’ospedale di Valdagno.
Carlo Seraglio
è tornato alla casa del padre
La comunità dei vecchi Scout si unisce alla famiglia nel cordoglio e nelle preghiere per la scomparsa improvvisa di Carlo Seraglio.
Figura di riferimento dello scoutismo Valdagnese.
Un dialogo tra Generazioni - Parole e pensieri sull'arte di crescere e diventare grandi.
Segnaliamo un Libro di un nostro concittadino Antonio Boscato “Lettere a Giulio” che riguarda l’educazione dei preadolescenti cioè degli alunni che frequentano le medie. Un libro che si propone di parlare di cose “difficili” con parole “semplici". Un percorso accompagnato da tante domande, dal bisogno di risposte e da scelte nelle quali conterà moltissimo l’aiuto di genitori intelligenti, di qualche bravo insegnante e sicuramente utile a chi si occupa di educazione e formazione in questa età evolutiva.
(Mediafactory 2023 - 256 pagine 15.00€)
“Io prima scout donna” di Maria Novella De Luca
Segnaliamo questo interessante articolo pubblicato sul Repubblica il 31/01/2023
qui il link all'articolo completo sul giornale
"Neno" - Nazzareno Sartore
E' tornato alla casa del Padre una figura storica e importante dello scoutismo vicentino.
"Neno"
Lo ricordano i vecchi scout e in particolare chi ha camminato con Lui sui sentieri della prima Route Nazionale Rover nel 1975 alla Mandria.
Uomo con il dono prezioso dell’intelligenza illuminata, dell’operosità incrollabile e della dedizione al servizio, esempio di cittadinanza e umanità.
Impegnato come accademico e ricercatore del mondo agricolo, come Amministratore comunale, come missionario laico e promotore di sviluppo nelle comunità africane, come animatore e attivatore della comunità maranese.
Il “cammino”… è ancora nel DNA Scout?
“Cento anni di cammino insieme” è la frase che ricorda il Centenario dei gruppi Scout di Valdagno 1923-2023.
…Nei ricordi di gioventù di circa 50 anni fa (campeggio di Val Nambrone) prendevamo in giro i nostri capi che ci facevano camminare… parafrasando una vecchia canzone di Ivano Fossati il cui ritornello era…
Camminare, perché?
Per andare da chi?
Io sono nato qui!
Haum!….
Quindi nel ricordo, questa estate ho pensato di portare “in cammino” i colori e i simboli del Gruppo Valdagno 1°; in un cammino …”il Cammino” per eccellenza che tutti conosciamo… il Cammino di Santiago.
Come augurio, come testimonianza, come esempio di un “valore” scout, come una sfida anche personale (per età e per condizioni fisiche ) che camminare è ancora presente nel DNA anche di ormai vecchi Scout, nella speranza che questo sia sempre presente nelle nuove generazioni .
Perché il cammino non è fatto di chilometri, località da raggiungere, tempi, medie, ore, sudore. Ci sono ben altri valori nel “fare strada” nel camminare… sia da soli che in gruppo.
Questi valori non li ho imparati cantando “Haum!”, li ho imparati con il passare del tempo, ricostruendo assieme ad altri “vecchi scout”, che il camminare ha un valore fondamentale, che non è comune a tutti… ma noi l’imprinting lo abbiamo avuto in gioventù con lo scoutismo; lo riconosciamo lo coltiviamo ancora oggi e ancora oggi ci riempie di soddisfazioni più di prima.
Ai ragazzi di oggi, dico cantate pure “Haum!” ma non smettete mai di camminare e soprattutto ai capi dico: coltivate in loro il “cammino” … una cosa semplice ma che sicuramente renderà il mondo un po’ migliore.
Semel Scout Semper Scout
Buona strada a tutti !!!
F.L.
1923 Cerimonia e festa di inaugurazione
Giornata scoutistica
(Trascrizione dal Corriere Vicentino del 2.11.1923)
Cerimonia e festa di inaugurazione dei reparti esploratori "Virtus" di Valdagno e "S. Sebastiano" di Novale.
- Arrivo degli Esploratori di Thiene
Domenica 28/10/1923 Valdagno ha inaugurato il suo Reparto Esploratori «Virtus».
Nei giorni precedenti alla inaugurazione i nuovi esploratori di Valdagno non hanno fatto che prodigarsi in tutti i modi per la buona riuscita della festa.
Abbellirono il cortile del Ricreatorio (PIO X°) con archi sempre verdi e con bandiere tricolori ecc. Impiantarono le loro tende e prepararono la cucina pel rancio.
Alle ore sei del mattino tutti gli esploratori del Reparto «Virtus» di Valdagno si accostano alla S. Comunione e ascoltano la S. Messa. Così fanno quelli del Reparto S. Sebastiano a Novale.
Alle ore 8 precise i due Reparti di Valdagno e Novale si trovano nel cortile del Ricreatorio in attesa di recarsi a ricevere gli ospiti alla stazione.
Alle ore 8.30 con in testa la Banda si muovono alla volta della stazione.
Alla stazione trovano una larga rappresentanza dei Giovani Esploratori Naz. (n.d.r. GEI) coi quali si intrattengono cordialmente fino all'arrivo del tram.
All'arrivo del tram la musica intona l'inno Scoutistico e gli esploratori di Vicenza, i due Reparti S. Floriano e S. Caterina discendono dal tram.
Intanto arrivano gli scout di Thiene, di Sandrigo e di Lonigo.
Aprono il corteo gli scouts in bicicletta, poi la musica, il Commissario Prov. Piubello cui mezzo alle due bandiere del Commissariato Prov., il nuovo Reparto di Valdagno, Nazionali, il Reparto S. Sebastiano, I due Reparti di Vicenza e le rappresentanze di Lonigo, Thiene e Sandrigo.
Sfilano attraverso il Corso come tanti soldatini; belli nella loro divisa, disciplinati e pieni di buon umore, ammirati da molto popolo che sorrideva soddisfatto.
Giungono alla sede dove quelli di Vicenza innalzano le tende e si accingono a prepararsi il rancio.
Alle 9.30 si portano in chiesa ove Mons. Arciprete benedisce la fiamma e pronunciò elevate parole di incitamento al bene e di congratulazione per i propositi santi con cui i giovani esploratori si accingono a pronunciare il loro «prometto».
Escono di chiesa e si pongono nel piazzale, il Reparto di Valdagno al centro gli altri d'intorno facendo scorta d'onore.
Le autorità notiamo Mons. Arciprete, il direttore delle scuole, il sig. Casara di Vicenza, il sig. Porta, Don Ferruccio Dal Cortivo ecc.
La piazza era piena zeppa di gente. Al comando «attenti» gli esploratori s'irrigidiscono. Tra il più religioso silenzio il Comm. Prov. Pronuncia la formula della promessa. Lupetti ed esploratori pronunciano salutando romanamente «Prometto». La musica intanto suona la marcia Reale.
Si procede poi alla investitura dei capi squadriglia e sottocapi. Ai capi squadriglia si consegna il guidone dopo di che il sig. Piubello Augusto con quella facondia che non gli viene mai meno, pronuncia tra la commozione dei presenti un vibrante discorso spiegando il trinomio. Dio, Patria e Famiglia. Ringrazia i presenti e saluta con belle parole gli esploratori Nazionali. Il sig. Ganzo porta il saluto di tutti i giovani cattolici della sotto federazione.
Parla della Religione, della Patria e dei caduti in Guerra annunciando che la cerimonia sarebbe stata incompleta se i giovani esploratori non avessero pensato di ricordarsi anche di coloro che tutto hanno dato per la salvezza della Patria. La musica suona la Canzone del Piave e gli esploratori si incolonnano nuovamente e vanno a deporre davanti alla lapide dei Caduti una bella corona di fiori con il nostro tricolore. La musica suona la marcia Reale.
Gli esploratori si mettono nell'attenti.
Finita la cerimonia si portano al Ricreatorio ove venne servito un vermouth d'onore.
IL RANCIO
alle 12 precise tutti gli esploratori mangiano il rancio con la loro gavetta come tanti soldati. L'appetito non manca, il rancio è eccellente ed abbondante, l'allegria regna sul viso di tutti.
Consumato il rancio giocano e si divertono.
LA PARTENZA PER NOVALE
Alle ore 14 precise il trombettiere suona l'adunata. Gli esploratori in un batter d'occhio levano le tende, e corrono ad inquadrarsi. Alle 14.15 sempre con in testa la musica tutti i Reparti muovono alla volta di Novale. Passano per il Viale G. Marzotto, per il Ponte della vasca sempre bene ordinati e cantano i loro primi inni.
Il cielo si copre intanto di nuvole, incomincia qualche goccia e si teme di non poter ripetere la festa a Novale. Ma tutto ad un tratto le nuvole scompaiono, il sole ritorna e così ritorna la contentezza nell'animo di tutti.
L'ARRIVO A NOVALE
Alle 14.45 gli esploratori giunsero a Novale salutati dalle autorità locali, dal corpo insegnante, dalle rappresentanze del Circolo Giovanile Cattolico, dalla Società Cattolica di Novale, dall'avanguardia di San Quirico, dal Circolo Giovanile del Maglio di Sopra ecc.
Alle ore 15 entrano in chiesa, ove sono ricevuti dal Rev. Parroco e dai Cappellani.
Gli esploratori di Novale e le autorità prendono posto in coro, gli altri ai piedi dei balaustri.
Il sig. Parroco incomincia la cerimonia della benedizione della fiamma, di cui funge da madrina la maestra Leonilde Segato e padrino il Sindaco sig. Gaspare Lora.
Impartita la benedizione il sig. Parroco pronuncia un vibrante discorso improntato agli amori di Religione, di Patria e di Famiglia. Saluta tutti gli esploratori e chiama quelli di Novale il suo gaudio e la sua gioia.
Hanno subito luogo le SS. Funzioni. Alla benedizione al comando del Commissario Provinciale «scaut ginocchio a terra» tutti gli esploratori si inginocchiano, mentre gli alfieri piegano le fiamme e le bandiere. Momento solenne e commovente.
Escono di chiesa, si pongono subito sul piazzale e si ripete la cerimonia della promessa fatta al mattino a Valdagno.
Al centro si mette il Reparto S. Sebastiano di Novale. <Frase irriconoscibile> do quanti sentono attaccamento verso la provvida Associazione. L'Assistente Ecclesiastico Don Silvio Peloso, prendendo lo spunto dall'inno scautistico, disse belle e appropriate parole.
Guiotto (n.d.r. Cipriano) ringrazia gli intervenuti alla solenne cerimonia.
Ha parole d'elogio per i nazionali. Ricorda agli esploratori il dovere di fratellanza e annuncia che il Reparto San Sebastiano vuol chiudere la cerimonia portando davanti alla lapide dei Caduti una corona di fiori con il nastro tricolore, in segno di riconoscenza verso gli artefici primi della vittoria.
Deposta la corona, la musica suona ancora la marcia Reale, gli scauts s'irrigidiscono sull'attenti. La cerimonia finisce con belle parole del presidente sottofederale della G. C. Il sig. Gonzo il quale porta l'adesione dei giovani cattolici.
Alle autorità locali, al clero, alle autorità scautistiche, ai capi squadra venne offerto il vermouth d'onore.
Alle ore 16 gli esploratori si incolonnano e con la musica in testa si dirigono verso la stazione del tram passando per la contrada Lora, Maglio di Sopra.
Alla stazione i reparti si salutano, pronunciano i loro evviva, i direttori si stringono la mano, un evviva ai nazionali, i quali rispondono con un altro evviva.
La festa che non poteva riuscire migliore ha lasciato un'ottima impressione.
Per gli esploratori servirà d'eccitamento per far sempre meglio.
ARRIVO DEGLI ESPLORATORI CATTOLICI DEL THIENE “S. GAETANO” A VALDAGNO E A NOVALE.
La balda squadra ciclistica, non volendo mancare a quel sentimento di fratellanza che tiene uniti tutti gli esploratori del mondo in una sola famiglia decise in ogni modo di rappresentare il riparto alle due care cerimonie di inaugurazione dei reparti di Valdagno e Novale.
La fiorente sezione, non ritenendo d'onore che pochi dovessero portare il saluto dell'altra cinquantina di compagni, obbligati a rimanere a casa, formò una seconda squadriglia di elementi più giovani che tennero dietro alla prima magnificamente.
Alle 7 precise, luogo di appuntamento, dopo l'invocazione a S. Giorgio si partì in gruppo cantando <Passa dalla gioventù.>
La salita da Malo a Priabona venne per metà superata da tutti. Solo Guglielmi G., Tezza Alberto e Fabbris Bruno riuscirono a raggiungere la cima senza discendere di macchina. Fatta una breve sosta a Cornedo, alle 08:40, si era alla stazione di Valdagno, accolti dai riparti in festa e da quelli della provincia, dai Nazionali e dalla Banda locale.
Avvenne che per una svista dell'Alfiere, il tricolore ricadesse a terra, uscendo dalla ruota fissata all'antenna. Si provarono vari esploratori, ma il vanto di rimetterla a garrire al vento, tocco al nostro bravo senior Guglielmi Guglielmo, che amò scendere con non poche escoriazioni alle gambe pur di riuscire nell'intento per questo suo atto fu salutato da un evviva il r. Thiene da tutti i presenti.
Orgogliosi di vedersi considerati dai Superiori maggiori della nostra Associazione Scoutistica facciamo voto come ad animare i nostri scouts a migliori avanzamenti alla buona promessa nell'anno nuovo, di non mancare al “campo estivo”.
Attendiamo persone che ci aiuteranno nell'acquisto di tende da campo, di zaini, di attrezzo per escursioni o gite in alta montagna.
redatto da F.L.
Tre Preti ...speciali
Prima di raccontare alcuni episodi della difficile vita Scout in quel periodo, già accennata, voglio dare la giusta importanza a tre figure importanti che hanno dato “luce e vita” al Gruppo Scout “Virtus” Valdagno 1°; non perché sono le prime, ma per l'importante ruolo che hanno avuto e il loro alto valore morale oltre che ecclesiale.
Un parto difficile
Pillole di storia: uno spaccato che inquadra, in sintesi, il periodo storico e l’ambiente sociale dove va collocata la nascita del gruppo Scout Valdagno1°.
Un parto difficile…
"Atto di nascita" e registrazione dei Gruppi Scout a Valdagno
Il gruppo Valdagno 1° come A.S.C.I. iniziò l'attività ufficialmente nel 1922 inoltrando domanda al Commisariato Regionale per l'inoltro alla Centrale A.S.C.I. di Roma come testimonia questo successivo documento, inviato alla riapertura delle attività dopo la II Guerra mondiale e il periodo di clandestinità.
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