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(da Pietralunga a Gubbio)
Gubbio: Talmente bella e ricca di monumenti e luoghi da visitare che consigliamo a chi fosse qui in cammino di farvi un giorno di sosta. Tanto da vedere, chiese, musei, opere d'arte ma ancora di più un'atmosfera da vivere.
Gubbio e una città in cui la mattina presto senti ancora le campane suonare e sono tante, ognuna con
la sua voce. Le pietre bianco rosate delle sue viuzze strette e a volte molto ripide ne rimandano I'eco,
che si mescola con il canto degli uccelli e lo scalpiccio dei rari passanti.
È come essere catapultati in un'altra epoca e solo pochi particolari, come le antenne delle televisioni, i cavi elettrici e le macchine parcheggiate, ciricordano la nostra. Andate a quest'ora nella piazza Grande, vi sembrerà immensa con quel suo parapetto che ritaglia il cielo, uno spazio che più che piazza è una arditissima terrazza, sicuramente progettata per impressionare le genti di allora ma che riesce a sortire lo stesso effetto nella nostra epoca fatta di "grattacielidi carta velina".
Dalla piazza sottostante la chiesa diSan Francesco, nella parte bassadella citta, Gubbio pare dipinta sulla collina, un susseguirsi di quinte dove spiccano le torri e le case, il tutto abbracciato da mura che paiono disegnate da un bambino con pennellate di verde e lunghe sagome di cipressi. In Italia probabilmente non vi è altra città più medievale di questa, un luogo che sembra uscire così com'è da un affresco d'allora,permettendo magicamente di entrarvi e far lavorare la fantasia. Per informazioni turistiche e guide di tutto ciò che c'è da vedere in città rivolgersi al fornitissimo ufficio del turismo in piazza Oderisi 6.
Chiesa di SanFrancesco Costruita sul fondaco degli Spadalunga fu consacra tatrent'anni dopo la morte di Francesco nel 1256. L'abside e il chiostro spiccano per la loro imponente semplicità. All'interno bei affreschi del 1400. L'attiguo convento ospita una bella raccolta di opere d'arte francescana.
Fondaco degli Spadalonga La prima parte dell'esodo di Francesco da Assisi si concluse a Cubbio, nelle vicinanze del fondaco della famiglia Spada, con I'incontro tra Francesco e Ciacomeiio Spadalonga, del quale rimane testimonianza nelle copie di due affreschi trecenteschi. In essi, la casa, riconoscibile dallo stemma gentilizio, è situata fuori dalle mura urbiche, in un'area ancora inedificata. Tracce da attribuirsi all'antica costruzione sono emerse sotto il piano di calpestio della chiesa attuale,costruita a ridosso dello stesso fondaco. Tra gli altri reperti,una vasca quadrata, conpavimento inclinato e pareti levigate, verosimilmente riconducibile all'attività e ai commerci della famiglia Spada.
Chiesa di SantaMaria della Vittoria(la Vittorina) La piccola chiesa della Vittorina, alle porte di Cubbio, è la prima sede minoritica in città, essa è in relazione a una fase ancora itinerante dei frati, che la scelgono lungo il percorso nella direzione di Assisi. La costruzione originaria si fa risalire al secolo IX, a opera del vescovo Erfo, che la eresse in memoria di una vittoria sui barbari: da qui il nome "ad Victorias". Francesco, nel 1213, la ottenne in affidamento dai benedettini di San Pietro, e i francescani continuarono ad abitarla fino al 1240, anno in cui si trasferirono nel nuovo convento. L'interno è costituito da un unico ambiente quadrangolare di modeste dimensioni, coperto a capanna; le pareti della navata contengono decorazioni del XVe XVII secolo.
L'albero di Natalepiù grande delmondo Nel 1981 un gruppo di amici decisero di fare un albero con le lampadine sulla collina che sovrasta la citta. Da allora le lampadine si sono trasformatein 450 neon collegati da 17 chilometri di cavo elettrico che formano I'albero piu grande del mondo alto, ben 650 metri, e sormontato da una grandissima stella cometa. Rimane acceso dal 7 dicembre al 10 gennaio, e dal 1998 è entrato nel Guinness dei primati.
LA CORSA DEI CERI Antichissima rievocazione storica e religiosa. A ricordo di Ubaldo Baldassini. vescovo di Gubbio morto il 15 maggio 1160, dopo aver fatto tanto per la sua città, ogni anno nella stessa data, gli eugubini salgono di corsa le pendici del monte Igino portando candele (ceri alti fino a 7 metri), fino alla chiesa che ne conserva le spoglie. Una festa da vivere in mezzo allla folla, per comprendere come sia viva nel profondo dell'animo degli eugubini. Competizione in cui nessuno vince, l'ordine d'arrivo alla chiesa è sempre lo stesso: il cero di sant' Ubaldo deve essere il primo ad entrare nel chiostro, seguito da san Giorgio e per ultimo sant'Antonio. |
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