50 anni di AGESCI

Se l'anno scorso abbiamo festeggiato il centenario dei gruppi scout di Valdagno...(1923-2023)
quest'anno lo scautismo cattolico festeggia, la fusione di ASCI e AGI  ...(1974)

AGESCI 50 Anni di cammino insieme 

 

Pillole di storia: uno spaccato che inquadra, in sintesi, il periodo storico e l’ambiente sociale dove va collocata la nascita del gruppo Scout Valdagno1°.

Un parto difficile…

Le comunicazioni si sa…portano novità.
E in quel tempo la comunicazione con “la Città” era rappresentata dalla ferrovia.

La "Vaca Mora" prima locomotiva nella tratta Vicenza - ValdagnoLa “Vaca Mora” era il cordone ombelicale che legava il paese di Valdagno con il capoluogo di provincia, Vicenza. Alcuni giovani della piccola borghesia iniziarono a frequentare le scuole del capoluogo e l’università a Padova utilizzando appunto quel mezzo di trasporto e così si muovono anche le idee del movimento Scout verso Valdagno.

A quel tempo quel mezzo di trasporto non era affatto economico e non tutti potevano permetterselo;  ricordo ad esempio che mio Padre che abitava a Cereda quando iniziò a lavorare alla Marzotto dall’età di 11 anni andava al lavoro con la bicicletta, ma in inverno quando le nevicate erano copiose scendeva dal paese alla stazione di Cereda per prendere la “Vaca Mora” e questo significava che quasi due terzi della paga giornaliera se ne andava per pagare il biglietto del treno.

Il treno a Valdagno, una grande opportunità di sviluppo per la città.
Il paese di Valdagno a quel tempo era circoscritto fra le poche case vicine al Cimitero e la fabbrica di Marzotto, il quartiere Oltre Agno non esisteva ed era tutta una campagna che serviva come campo di aviazione per il "Junker"  di Gaetano Marzotto.

Il collegamento con la zona Oltre Agno dove esisteva un'unica casa colonica avveniva attraverso un vecchio ponte di legno; il ponte "Marin".


Tornando alle ricerche sulla nascita dello scoutismo Valdagnese, emergono a mio avviso due scenari molto significativi che sicuramente hanno fornito un impulso importante:
Quello “Vicentino” dovuto al successo del primo gruppo Scout provinciale aderente al GEI (Giovani Esploratori Italiani ora CNGEI); associazione Nazionale di stampo laico che iniziò la sua attività come gruppo Scout a Vicenza ufficialmente nel 1915.
Le loro attività erano spesso citate sulla stampa vicentina per la costante presenza in molte manifestazioni pubbliche (erano molto frequenti a quel tempo parate processioni ed eventi ginnico-sportivi) e dal seguito che questo gruppo fece nel mondo giovanile di Vicenza arrivando ad avere più di 700 aderenti.
L’importanza del gruppo anche in ambito nazionale è in evidenza perché sempre a Vicenza si stampava la rivista nazionale del CNGEI “ Giovinezza d’Italia”
Se vuoi approfondire puoi leggere qui la storia del gruppo GEI di Vicenza.


nota: La prima bandiera Scout dell’ASCI era a sfondo bianco con il giglio verde e e fu scelta l'espressione latina “Estote parati” in contrapposizione a quella del GEI che aveva il giglio giallo su sfondo verde con la scritta “Sii preparato”. Il colore di fondo bianco fu scelto perché era il colore del Papato mentre il verde, pur essendo colore “ufficiale”, fu evitato perché era considerato il colore della Massoneria.

Prima bandiera dell'ASCI
Prima bandiera dell'Asci, Associazione scautistica cattolica italiana del 1916


Il GEI a vocazione laica aveva anche “avanposti” non organizzati a Valdagno. La zona era frequentata dagli scout Vicentini del GEI perché le nostre montagne erano spesso meta delle loro imprese. Famosa è la conquista di due cime molto note e frequentate anche adesso dagli scalatori nel gruppo del Fumante; la così battezzata “Guglia GEI” (1920) e la “Mario Cesareo” (1921).

 Il secondo  impulso sicuramente quello più importante fu dato in quel periodo (1923), dalla spinta del mondo clericale, molto radicato in provincia attraverso le parrocchie, a favore dell’ASCI, associazione che spinta dagli stessi principi del fondatore dello Scoutismo proponeva una visione di stampo cattolico con il conforto e l’appoggio del clero spinto anche dal Vaticano con Papa Benedetto XV dopo alcune prime reticenze.

E’ abbastanza evidente come questo  messaggio spinse il mondo cattolico a sostenere l’ASCI e a muoversi in questa direzione dopo l’incipt da Roma (forse anche per una visione “socialmente” strategica).

…a tal proposito cito qui quanto riportato alcune parti tratte dal Libro di Paola Dal Toso “Nascita e diffusione dell’ASCI 1916-1928”

Anche a Valdagno come in Italia si viveva un forte dualismo – nato dopo l’unificazione del 1870 – tra il potere politico dello stato e quello religioso del Papa.
Bisogna considerare che in quel periodo storico tutto il mondo cattolico delle parrocchie raccoglieva i giovani nell’Azione Cattolica ma ciò escludeva quel tessuto sociale di grande contrapposizione soprattutto politica che viaggiava ai bordi di questo ambiente.
La proposta educativa Scout, il gioco, l’avventura, la tecnica l’apartiticità e comunque la libertà e la fraternità erano sicuramente accattivanti per il mondo giovanile che per esempio nell’Azione Cattolica non esisteva o esisteva solo parzialmente e così nella gioventù fascista. L’azione cattolica era troppo circoscritta sia come attività che come spiritualità ad un ambiente pesantemente condizionato da uno stretto legame con la Chiesa e i suoi riti.

Teniamo presente che sempre nello stesso periodo storico anche il fascismo (nell’ottobre del 1922 avviene la Marcia su Roma e la nomina di Mussolini come primo Ministro e Capo del Governo ) aveva già iniziato a “catturare i giovani” con una proposta educativa dove si coltivava l’ideologia di partito. Era la culla per sostenere la nascita delle idee fasciste e alimentare i gruppi di avanguardisti o legittimare comunque l’ideologia e la politica fascista.

Pertanto l’ASCI si pone nel mezzo fra i “balilla” fascisti e l’Azione Cattolica, (n.d.r. una sana rivalità con l’Azione Cattolica pur convivendo spesso nello stesso ambiente dell’Oratorio è sopravvissuta a lungo … anche ai miei tempi esisteva ancora). Ma le idee di libertà che proponeva il movimento in realtà erano osteggiate e viste come fumo negli occhi e pericolose sia da una parte e a volte anche dall’altra.

Nonostante la vocazione “cattolica” dell’associazione inizialmente molti parroci vedevano una “invasione” più laica (forse troppo) che si metteva in contrapposizione con i gruppi dell’Azione Cattolica ed era evidente che il messaggio universale e il pratico stile di vita proposto da Baden Powel aveva un’attrazione particolarmente accattivante nel mondo giovanile .

E’ curioso che nel vicentino nel 1923 forse da questo secondo impulso nascono in contemporanea molti gruppi Scout dell’ASCI legati alle parrocchie.
Oltre al Valdagno 1° e Novale 1° (poi Valdagno 2° quando nel 1924 l’allora comune di Novale fu accorpato a Valdagno) nascono il Montebello Vicentino 1°, il Lonigo 1°, Solagna 1°, Thiene 1°, Sandrigo 1°, Roana 1°,Marostica 1°, Marostica 2°, Lugo Vicentino 1°, Lonigo 1°, Dueville 1°,Schio 1°, Vicenza 1° e Vicenza 2°.
Mappa di alcuni gruppi ASCI nel nordest
Alcuni gruppi nati nel 1923 (nord est) - da libro di Paola Dal Toso “Nascita e diffusione dell’ASCI 1916-1928”


Fin da subito le prime ingerenze fasciste hanno cercato di seminare zizzania seminando notizie false per mettere gli uni contro gli altri ad esempio il gruppo Scout ASCI di Valdagno con il gruppo GEI di Vicenza.

Ecco che fin dalla nascita queste preoccupazioni danno vita a un ambiente di rivalità, di dispetti, di accuse pesanti.

Quelle fasciste nel proseguo portarono a pesanti minacce e anche a violenze fisiche nei confronti di quei preti che seguivano il mondo Scout minacce da parte di camice nere fasciste che se a Valdagno non arrivarono a estreme conseguenze poco ci mancò …
Ne riporteremo in seguito attraverso estratti dalla stampa dell’epoca alcuni estratti comparsi sui giornali.

La storia poi porta attraverso ripetuti atti vandalici nelle sedi, e a livello personale con intimidazioni e percosse a capi e ragazzi fino a che le due associazioni – CNGEI nel 1927 ed ASCI nel 1928 – dovettero sospendere le attività per evitare che si arrivasse a situazioni estreme. Il regime fascista fece sciogliere l'ASCI insieme a tutte le altre associazioni scout presenti per far confluire tutti i ragazzi nei Balilla. L'ordine venne fatto eseguire in due momenti: nel 1927 furono sciolti i riparti presenti nelle località al di sotto dei ventimila abitanti non capoluoghi di provincia, nel 1928 in tutti i restanti centri.

redatto da F.L.