50 anni di AGESCI

Se l'anno scorso abbiamo festeggiato il centenario dei gruppi scout di Valdagno...(1923-2023)
quest'anno lo scautismo cattolico festeggia, la fusione di ASCI e AGI  ...(1974)

AGESCI 50 Anni di cammino insieme 

 

Giornata scoutistica
(Trascrizione dal Corriere Vicentino del 2.11.1923)

Cerimonia e festa di inaugurazione dei reparti esploratori "Virtus" di Valdagno e "S. Sebastiano" di Novale.
- Arrivo degli Esploratori di Thiene

 

Articolo del Corriere su Giornata Scoutistica
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Domenica 28/10/1923 Valdagno ha inaugurato il suo Reparto Esploratori «Virtus».
Nei giorni precedenti alla inaugurazione i nuovi esploratori di Valdagno non hanno fatto che prodigarsi in tutti i modi per la buona riuscita della festa.

Abbellirono il cortile del Ricreatorio (PIO X°) con archi sempre verdi e con bandiere tricolori ecc. Impiantarono le loro tende e prepararono la cucina pel rancio.

Alle ore sei del mattino tutti gli esploratori del Reparto «Virtus» di Valdagno si accostano alla S. Comunione e ascoltano la S. Messa. Così fanno quelli del Reparto S. Sebastiano a Novale.

Alle ore 8 precise i due Reparti di Valdagno e Novale si trovano nel cortile del Ricreatorio in attesa di recarsi a ricevere gli ospiti alla stazione.

Alle ore 8.30 con in testa la Banda si muovono alla volta della stazione.


Alla stazione trovano una larga rappresentanza dei Giovani Esploratori Naz. (n.d.r. GEI) coi quali si intrattengono cordialmente fino all'arrivo del tram.

All'arrivo del tram la musica intona l'inno Scoutistico e gli esploratori di Vicenza, i due Reparti S. Floriano e S. Caterina discendono dal tram.

Intanto arrivano gli scout di Thiene, di Sandrigo e di Lonigo.

Aprono il corteo gli scouts in bicicletta, poi la musica, il Commissario Prov. Piubello cui mezzo alle due bandiere del Commissariato Prov., il nuovo Reparto di Valdagno, Nazionali, il Reparto S. Sebastiano, I due Reparti di Vicenza e le rappresentanze di Lonigo, Thiene e Sandrigo.

Sfilata Scout

Sfilano attraverso il Corso come tanti soldatini; belli nella loro divisa, disciplinati e pieni di buon umore, ammirati da molto popolo che sorrideva soddisfatto.

Giungono alla sede dove quelli di Vicenza innalzano le tende e si accingono a prepararsi il rancio.

Alle 9.30 si portano in chiesa ove Mons. Arciprete benedisce la fiamma e pronunciò elevate parole di incitamento al bene e di congratulazione per i propositi santi con cui i giovani esploratori si accingono a pronunciare il loro «prometto».


Escono di chiesa e si pongono nel piazzale, il Reparto di Valdagno al centro gli altri d'intorno facendo scorta d'onore.
Le autorità notiamo Mons. Arciprete, il direttore delle scuole, il sig. Casara di Vicenza, il sig. Porta, Don Ferruccio Dal Cortivo ecc.

La piazza era piena zeppa di gente. Al comando «attenti» gli esploratori s'irrigidiscono. Tra il più religioso silenzio il Comm. Prov. Pronuncia la formula della promessa. Lupetti ed esploratori pronunciano salutando romanamente «Prometto». La musica intanto suona la marcia Reale.

Si procede poi alla investitura dei capi squadriglia e sottocapi. Ai capi squadriglia si consegna il guidone dopo di che il sig. Piubello Augusto con quella facondia che non gli viene mai meno, pronuncia tra la commozione dei presenti un vibrante discorso spiegando il trinomio. Dio, Patria e Famiglia. Ringrazia i presenti e saluta con belle parole gli esploratori Nazionali. Il sig. Ganzo porta il saluto di tutti i giovani cattolici della sotto federazione.

Parla della Religione, della Patria e dei caduti in Guerra annunciando che la cerimonia sarebbe stata incompleta se i giovani esploratori non avessero pensato di ricordarsi anche di coloro che tutto hanno dato per la salvezza della Patria. La musica suona la Canzone del Piave e gli esploratori si incolonnano nuovamente e vanno a deporre davanti alla lapide dei Caduti una bella corona di fiori con il nostro tricolore. La musica suona la marcia Reale.
Gli esploratori si mettono nell'attenti.

Finita la cerimonia si portano al Ricreatorio ove venne servito un vermouth d'onore.

 

IL RANCIO

alle 12 precise tutti gli esploratori mangiano il rancio con la loro gavetta come tanti soldati. L'appetito non manca, il rancio è eccellente ed abbondante, l'allegria regna sul viso di tutti.

Consumato il rancio giocano e si divertono.

 

LA PARTENZA PER NOVALE

Alle ore 14 precise il trombettiere suona l'adunata. Gli esploratori in un batter d'occhio levano le tende, e corrono ad inquadrarsi. Alle 14.15 sempre con in testa la musica tutti i Reparti muovono alla volta di Novale. Passano per il Viale G. Marzotto, per il Ponte della vasca sempre bene ordinati e cantano i loro primi inni.
Il cielo si copre intanto di nuvole, incomincia qualche goccia e si teme di non poter ripetere la festa a Novale. Ma tutto ad un tratto le nuvole scompaiono, il sole ritorna e così ritorna la contentezza nell'animo di tutti.

 

L'ARRIVO A NOVALE

Alle 14.45 gli esploratori giunsero a Novale salutati dalle autorità locali, dal corpo insegnante, dalle rappresentanze del Circolo Giovanile Cattolico, dalla Società Cattolica di Novale, dall'avanguardia di San Quirico, dal Circolo Giovanile del Maglio di Sopra ecc.

Alle ore 15 entrano in chiesa, ove sono ricevuti dal Rev. Parroco e dai Cappellani.

Gli esploratori di Novale e le autorità prendono posto in coro, gli altri ai piedi dei balaustri.

Il sig. Parroco incomincia la cerimonia della benedizione della fiamma, di cui funge da madrina la maestra Leonilde Segato e padrino il Sindaco sig. Gaspare Lora.
Impartita la benedizione il sig. Parroco pronuncia un vibrante discorso improntato agli amori di Religione, di Patria e di Famiglia. Saluta tutti gli esploratori e chiama quelli di Novale il suo gaudio e la sua gioia.

Hanno subito luogo le SS. Funzioni. Alla benedizione al comando del Commissario Provinciale «scaut ginocchio a terra» tutti gli esploratori si inginocchiano, mentre gli alfieri piegano le fiamme e le bandiere. Momento solenne e commovente.

Escono di chiesa, si pongono subito sul piazzale e si ripete la cerimonia della promessa fatta al mattino a Valdagno.

Al centro si mette il Reparto S. Sebastiano di Novale.       <Frase irriconoscibile>       do quanti sentono attaccamento verso la provvida Associazione. L'Assistente Ecclesiastico Don Silvio Peloso, prendendo lo spunto dall'inno scautistico, disse belle e appropriate parole.

Guiotto Cipriano primo capo Scout Novale
Cipriano Guiotto primo capo Scout del Novale

Guiotto (n.d.r. Cipriano) ringrazia gli intervenuti alla solenne cerimonia.
Ha parole d'elogio per i nazionali. Ricorda agli esploratori il dovere di fratellanza e annuncia che il Reparto San Sebastiano vuol chiudere la cerimonia portando davanti alla lapide dei Caduti una corona di fiori con il nastro tricolore, in segno di riconoscenza verso gli artefici primi della vittoria.

Deposta la corona, la musica suona ancora la marcia Reale, gli scauts s'irrigidiscono sull'attenti. La cerimonia finisce con belle parole del presidente sottofederale della G. C. Il sig. Gonzo il quale porta l'adesione dei giovani cattolici.

Alle autorità locali, al clero, alle autorità scautistiche, ai capi squadra venne offerto il vermouth d'onore.

Alle ore 16 gli esploratori si incolonnano e con la musica in testa si dirigono verso la stazione del tram passando per la contrada Lora, Maglio di Sopra.
Alla stazione i reparti si salutano, pronunciano i loro evviva, i direttori si stringono la mano, un evviva ai nazionali, i quali rispondono con un altro evviva.

La festa che non poteva riuscire migliore ha lasciato un'ottima impressione.
Per gli esploratori servirà d'eccitamento per far sempre meglio.

 

 

 

 

 

 

 

 


ARRIVO DEGLI ESPLORATORI CATTOLICI DEL THIENE “S. GAETANO” A VALDAGNO E A NOVALE.

La balda squadra ciclistica, non volendo mancare a quel sentimento di fratellanza che tiene uniti tutti gli esploratori del mondo in una sola famiglia decise in ogni modo di rappresentare il riparto alle due care cerimonie di inaugurazione dei reparti di Valdagno e Novale.Esploratori di Thiene a Valdagno

 La fiorente sezione, non ritenendo d'onore che pochi dovessero portare il saluto dell'altra cinquantina di compagni, obbligati a rimanere a casa, formò una seconda squadriglia di elementi più giovani che tennero dietro alla prima magnificamente.

Alle 7 precise, luogo di appuntamento, dopo l'invocazione a S. Giorgio si partì in gruppo cantando <Passa dalla gioventù.>

La salita da Malo a Priabona venne per metà superata da tutti. Solo Guglielmi G., Tezza Alberto e Fabbris Bruno riuscirono a raggiungere la cima senza discendere di macchina. Fatta una breve sosta a Cornedo, alle 08:40, si era alla stazione di Valdagno, accolti dai riparti in festa e da quelli della provincia, dai Nazionali e dalla Banda locale.

Avvenne che per una svista dell'Alfiere, il tricolore ricadesse a terra, uscendo dalla ruota fissata all'antenna. Si provarono vari esploratori, ma il vanto di rimetterla a garrire al vento, tocco al nostro bravo senior Guglielmi Guglielmo, che amò scendere con non poche escoriazioni alle gambe pur di riuscire nell'intento per questo suo atto fu salutato da un evviva il r. Thiene da tutti i presenti.

Orgogliosi di vedersi considerati dai Superiori maggiori della nostra Associazione Scoutistica facciamo voto come ad animare i nostri scouts a migliori avanzamenti alla buona promessa nell'anno nuovo, di non mancare al “campo estivo”.
Attendiamo persone che ci aiuteranno nell'acquisto di tende da campo, di zaini, di attrezzo per escursioni o gite in alta montagna.

 

redatto da F.L.